La Sacca degli Scardovari.
Un luogo unico per allevare ostriche d'eccellenza
La Sacca degli Scardovari è uno dei paesaggi più riconoscibili e caratteristici del Delta del Po, zona di passaggio tra l'habitat d'acqua dolce e quello marino, dove il mare è protetto da sottili lingue di terra e banchi sabbiosi, è già dal 1936 che i pescatori traggono dall'ampio bacino il buono più buono che c'è. Il nome della Sacca deriva proprio dalla "scardova", un pesce molto abbondante in zona verso la fine del Settecento, ma questo è sicuramente il paradiso dei frutti di mare. È qui che si riproduce la signora del Delta del Po: l'ostrica rosa "La Perla del Delta", allevata con un sistema innovativo che simula, grazie a una tecnologia implementata con pannelli solari, le maree atlantiche dei mari nordeuropei.
La Sacca si estende per quasi 3.200 ettari, con una profondità media di circa un metro e mezzo, si è formata per effetto del continuo rimodellamento della linea costiera dovuto all'evoluzione del Delta del grande fiume. È qui che sul pelo dell'acqua, si muovono letteralmente le ostriche grazie ad un complesso meccanismo che sfrutta energia pulita (eolica e fotovoltaica) e manovrato manualmente da remoto per simulare l'andamento delle maree, ovvero innalzamento e abbassamento del pelo dell'acqua. Il metodo utilizzato è "a sospensione": le ostriche vengono attaccate in verticale a delle funi che permettono di dosare acqua e aria con precisione, alternando periodi di immersione a periodi di esposizione all'aria e al sole, simulando l'alternanza delle maree. L'acqua della laguna, meno salata, dona alle ostriche un sapore particolare, delicato e ricco di aromi.
La Sacca si estende per quasi 3.200 ettari, con una profondità media di circa un metro e mezzo, si è formata per effetto del continuo rimodellamento della linea costiera dovuto all'evoluzione del Delta del grande fiume. È qui che sul pelo dell'acqua, si muovono letteralmente le ostriche grazie ad un complesso meccanismo che sfrutta energia pulita (eolica e fotovoltaica) e manovrato manualmente da remoto per simulare l'andamento delle maree, ovvero innalzamento e abbassamento del pelo dell'acqua. Il metodo utilizzato è "a sospensione": le ostriche vengono attaccate in verticale a delle funi che permettono di dosare acqua e aria con precisione, alternando periodi di immersione a periodi di esposizione all'aria e al sole, simulando l'alternanza delle maree. L'acqua della laguna, meno salata, dona alle ostriche un sapore particolare, delicato e ricco di aromi.
È qui che coltiviamo le nostre ostriche, in costante equilibrio fra acque dolci e salate. E ogni giorno, il rispetto del nostro ambiente e l'impegno per uno sviluppo sostenibile sono i valori che ci guidano.
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